Wylie – l’America dei sobborghi
Senza la costruzione della ferrovia, Wylie, appena fuori dal perimetro nord-est di Dallas, nella contea di Collin, non sarebbe mai esistita.
Sin dalla sua nascita ai tempi della Golden Age dell’espansione ferroviaria, la vita a Wylie scorre tranquilla, come quasi sempre accade nei sobborghi della classe media delle grandi città statunitensi.
Fino al 13 giugno 1980 quando a far conoscere Wylie, suo malgrado, alla Nazione intera, è un omicidio efferato con un esito ancora più sconvolgente.
Indice:
- Wide Awake Wylie
- Happy wife, happy life
- Friday the 13th
Wide Awake Wylie
Si chiama ‘Grande Stato del Texas‘ per più ragioni, ma su tutte una: i grandi spazi.
Se non lo si attraversa, il Texas, è difficile da spiegare.
Miglia e miglia su strade che tagliano una terra spesso arida, disabitata e impossibile da convertire a qualsiasi tipo di coltura, soprattutto nella zona più desertica, a sud ovest dello Stato.
Solo pochi e piccoli centri abitati interrompono il paesaggio composto da grandi nuvole, cielo blu e, appunto, terra.
Poi, improvvisamente, El Paso, San Antonio, Dallas o Houston.
Metropoli la cui economia tiene in vita anche i loro sobborghi e le loro periferie.
Wylie è una di queste.
Con circa sessantamila abitanti, si trova appena fuori dal perimetro nord-est di Dallas, nella contea di Collin.
Nasce nella ‘Golden Age‘ dell’espansione ferroviaria, tra il 1880 e il 1920.
In effetti, senza la costruzione della ferrovia, Wylie non sarebbe mai esistita, ma a differenza di altre città sorte per la stessa ragione, Wylie è sopravvissuta quasi esclusivamente grazie alla sua vicinanza alla metropoli.
In controtendenza rispetto al periodo, Wylie è cresciuta durante gli anni della Grande Depressione. Questo è dovuto, in parte, all’aumento dell’allevamento di latticini proprio per soddisfare le richieste della vicina Dallas.
Sebbene i suoi cittadini in quegli anni si dividono tra coloro che definiscono la ferrovia uno ‘strumento del diavolo‘, e coloro entusiasti del progresso, alla fine dei conti nessuno ha nulla da ridire su come questa stia cambiando, in meglio, il clima economico della città.
Prima di Wylie esisteva solo un piccolo centro abitato di nome Nickelville.
Anche in questo caso i suoi abitanti si dividono tra quelli che sostengono si chiami così per via del negozio di piccole cianfrusaglie (‘nickel and dime store’) presente nella Main Street, altri perchè, a loro parere, chi vive lì non vale neanche un centesimo (‘not even worth a nickel’).
L’ingegnere che segue i lavori di costruzione della ferrovia si chiama W.D.Wylie e pare ci tenga moltissimo ad avere una città che porti il suo nome. Promette di fare grandi cose per la comunità, compreso ricomprare tutte le divise della squadra di baseball.
Così, nel 1887, Nickelville diventa Wylie.
Il primo treno la attraversa il 13 ottobre del 1886.
Oltre ai benefici del trasporto ferroviario, anche la sua tradizione agricola è molto importante.
Il commercio del cotone in primis: le scuole vengono organizzate in base al calendario del raccolto in modo che anche i più piccoli possano aiutare la famiglia in questa attività (una cosa non insolita in quel secolo anche in altre aree degli Stati Uniti).
Fino ai primi anni sessanta Wylie è anche conosciuta come ‘Onion Capital of the World‘ per via delle sue cipolle bianche che incidono notevolmente sull’economia della città soprattutto negli anni trenta e quaranta del XX secolo.
“Wide Awake Wylie” diventa il suo soprannome tra la fine degli anni quaranta e l’inizio dei cinquanta perché la crescita economica che la città sta vivendo tiene spesso impegnati i suoi abitanti in riunioni notturne con imprese che, in alcune sere, rimangono aperte fino a mezzanotte.
A partire dagli anni ottanta è colpita da una serie di disastri, ambientali e non.
Nel 1993 un tornado devasta il suo centro città.
Nel 1998 due incendi danneggiano numerose attività commerciali.
Nel 2016 una tempesta di grandine rovina circa l’80% delle sue abitazioni per danni che superano i 240 milioni di dollari.
Ma è quello che accade il venerdì 13 giugno 1980 a far conoscere Wylie, suo malgrado, alla Nazione intera.
Happy wife, happy life
Una donna di poco più di trent’anni, Betty Gore, viene trovata morta nella sua abitazione uccisa da quarantuno colpi d’ascia.
Prima di quell’evento la maggior parte delle donne a Wylie, coetanee e amiche di Beth, conduce una vita tranquilla.
Passano il loro tempo facendo quelle che, generalizzando per capirci facilmente, definiremmo ‘le tipiche cose americane’, tipiche di quell’America dei sobborghi degli anni ’80: domenica in chiesa insieme ai vicini di casa della comunità; le sere infrasettimanali a giocare a pallavolo insieme agli amici nella Wylie High School; i sabato sera sui pattini a rotelle nelle grandi sale da biliardo con palle strobo e scritte al neon.
Vivono in case con la moquette arredate con colori nei toni del marrone e guidano quasi sempre macchine station wagon.
Guardano ‘Mork e Mindy’ alla TV mentre i bambini giocano a Twister.
Le mamme si incontrano ai baby shower indossando jumpsuit con le maniche a sbuffo; si telefonano tra loro, mentre indossano bigodini e manicure perlate, utilizzando enormi cornette laccate color eggshell attaccate al muro; navigano nei loro matrimoni con le discutibili mappe comportamentali fornite dai romanzi erotici.
Alcune coppie indossano t-shirt che sponsorizzano le loro attività lavorative come consulenze matrimoniali in uno stile preacher alla Tammy Faye Bakker.
Gli uomini leggono il ‘Texas Monthly’ e nelle occasioni speciali indossano completi color ceruleo e cravatte con fantasie geometriche.
Per interrompere questa routine, a volte un po’ noiosa, alcune mogli si destreggiano tra qualche relazione extra coniugale.
Come Candace ‘Candy’ Montgomery, casalinga, due figli con Pat Montgomery e un po’ di frustrazione nella sfera intima.
Ha bisogno di qualche nuova emozione che nessuna consulenza matrimoniale è in grado di riportare a galla.
Non cerca amore, ma una storia di sesso. Ha bisogno di un uomo e lo vuole facilmente e velocemente.
Così, tra una schiacciata a rete e interi pomeriggi ad accompagnare i figli alle varie attività sportive, decide che Allan Gore fa proprio al caso suo.
Anche Allan è sposato.
Sta per avere il secondo figlio dalla moglie Beth, insegnante e grande amica di Candy.
Non è in cerca di nulla, ma resistere alle lusinghe di un’altra donna gli risulta difficile.
E, tutto sommato, l’idea di spezzare la routine non gli dispiace.
Decidono a tavolino, aiutati da una lista di ‘whys v. why not’ (pro e contro) di vedersi ogni due settimane al COMO motel di Wylie.
Il classico motel con il portachiavi in plastica romboidale e il l’asse da stiro appeso alla parete vicino al lavandino.
Lo pagano una volta uno e una volta l’altra per evitare scompensi troppo evidenti nell’economia delle rispettive famiglie.
Tutto bene fino a quando Candy, grande amica di Beth ancora prima di conoscere Allan, non si innamora proprio di suo marito.
Aveva deciso per una relazione di solo sesso e invece,…
Allan non se la sente di continuare, c’è un figlio in arrivo, la consulenza matrimoniale sembra funzionare e decide di dedicare le sue energie solo alla moglie.
Candy allora cerca subito un altro partner, sempre tra i mariti delle amiche, per colmare il vuoto; sembra tutto tranquillo, nessuno si è fatto male, nessuno ha sofferto.
Ma la scarsa attenzione di Pat e nel contempo l’evidente rifiorire dell’intesa tra Beth e Allan la feriscono.
Friday the 13th
Arriva venerdì 13 giugno 1980.
Appena un mese prima è uscito nelle sale l’horror movie ‘Venerdì 13’ mentre quello stesso venerdì su un giornale nazionale è uscita una recensione su ‘Shining‘ la storia di un marito che tenta di uccidere la moglie con un’ascia.
Candy si dirige verso casa dei Gore per recuperare il costume da bagno della loro figlia che era ospite dai Montgomery per tutto il week end.
Candy è l’ultima persona che vede Beth viva.
Viene ritrovata morta nella sera da due vicini di casa allertati dal marito Allan che, in trasferta di lavoro, non riesce a raggiungere la moglie telefonicamente.
Le indagini portano velocemente a Candy che, a processo, dichiara di aver agito per legittima difesa: Beth, venuta a conoscenza della relazione extra coniugale con suo marito, avrebbe tentato di colpirla per prima con quella stessa arma.
Il 30 ottobre una giuria di nove donne e tre uomini la dichiara innocente.
Nel tribunale di McKinney, nella Collin County Courthouse, nel ‘Grande Stato del Texas’ che, tristemente, ogni anno, detiene il primato di condanne a morte, più della metà della media nazionale.
La giuria si è fidata degli esiti del poligrafo che la ritengono sincera e non della tesi del procuratore distrettuale che sostiene avrebbe potuto scappare e che, in ogni caso, quarantuno colpi d’ascia, sono decisamente sproporzionati.
L’opinione pubblica tuttavia è più vicina a quest’ultima tesi.
Per Candy e Pat Montgomery è impossibile continuare a vivere a Wylie.
Si trasferiscono in Georgia e poco dopo divorziano mentre Allan si risposa con Elaine, un’amica della defunta moglie Beth.
Candy, ancora in vita, ha cambiato cognome in Wheeler e lavora, tutt’oggi, con sua figlia Jenny come terapista della salute mentale, assistendo adolescenti e adulti che soffrono di depressione.
La storia di Candy è stata e sarà portata più volte sul grande schermo:
- nel 1990 nella film per la tv della CBS intitolato ‘A killing in a small town’
- nel 2022 nella miniserie prodotta e interpretata da Jessica Biel ‘Candy-morte in Texas’
- nel 2023 nella serie che HBO rilascerà a marzo ‘Love and Death’ con Elizabeth Olsen nei panni di Candy