Alba e Medford, città gemelle
Tra i tanti aspetti attraverso cui leggere il rapporto tra Italia e Stati Uniti, il gemellaggio tra città italiane e città statunitensi può essere un buon punto di partenza.
Da quasi sessant’anni il ‘Sister Cities International‘ è l’istituto governativo che opera per incoraggiare partnerships tra città statunitensi e città nel resto del mondo.
Della ‘sorellanza’, nata proprio agli albori di questo progetto, tra Alba, in Piemonte, e Medford, in Oregon, ne racconto in questo articolo scritto a due mani insieme a Guido Roggero.
E’ il 1956 quando il presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower, con l’obiettivo di promuovere una cultura di pace duratura tra le Nazioni, fonda il ‘Sister Cities International‘, un istituto governativo pensato per incoraggiare il gemellaggio tra città statunitensi e città nel resto del mondo.
Il progetto, pensato inizialmente per le nazioni che erano state coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale come Germania, Francia, Russia, Italia, Giappone e Inghilterra, ha come obiettivo principale quello di stimolare le Nazioni a coltivare rapporti di cooperazione e rispetto reciproco che vadano oltre le relazioni ufficiali tra governi, ma che coinvolgano, piuttosto, i cittadini in prima persona.
“If we are going to take advantage of the assumption that all people want peace, then the problem is for people to get together and to leap governments — if necessary to evade governments — to work out not one method but thousands of methods by which people can gradually learn a little bit more of each other”.
Le partnerships attive tra città americane e città italiane o gemellaggi, come siamo soliti chiamarle noi, sono circa novanta.
Queste prevedono, di solito, scambi culturali (per esempio lo scambio studentesco negli anni delle superiori) o scambi volti alla ricerca di una cooperazione economica.
I rapporti di gemellaggio sono formalizzati dai sindaci in carica i quali scelgono le ‘loro’ città sulla base, per esempio, di un legame storico preesistente, oppure sulla base di un coinvolgimento in settori industriali analoghi o, più semplicemente, perché condividono una geografia simile.
Appena sopra il confine nord della California, si trova Medford, Oregon, una città di quasi centomila abitanti, gemellata con la città piemontese di Alba con la quale condivide, tra altre cose, un’importante economia vinicola.
Per approfondire il tema del gemellaggio tra Sister Cities ho intervistato Guido Roggero, un giovane studente albese che fa parte proprio del Comitato Gemellaggio Alba-Medford e che, come me, vive nella città piemontese.
Tra i tanti aspetti attraverso cui leggere il rapporto tra Italia e Stati Uniti, il gemellaggio tra città italiane e statunitensi può essere un buon punto di partenza. Guido, ci racconti come è nato il progetto di partnership tra Alba, in Piemonte e Medford, in Oregon?
Il patto di gemellaggio tra le due città viene siglato nel 1960, ma è solo due anni più tardi che la cittadinanza albese è a tutti gli effetti coinvolta: tra i due sindaci di allora, Osvaldo Cagnasso per Alba e John Snider per Medford, è intercorsa, infatti, la prima chiamata: una delle prime telefonate transoceaniche avvenuta grazie all’invio, appena due settimane prima, del satellite Telestar.(https://www.lastampa.it/cuneo/2012/07/21/news/cinquant-anni-fa-la-storica-telefonata-br-tra-alba-e-medford-usa-1.36394653 ).
Da quel momento la relazione tra le due città non ha fatto altro che crescere. Ancora oggi la partnership viene sugellata ogni anno con lo scambio studentesco organizzato dai comitati di entrambe le circoscrizioni. Sono proprio i comitati preposti a occuparsi di organizzare tutte le attività che coinvolgono lo scambio studentesco tra ragazzi italiani e statunitensi, sia per quelli che vengono ospitati, sia per quelli che ospiteranno a loro volta. Permette così a noi ragazzi italiani di vivere per la prima volta un’esperienza di vita americana e a loro di ampliare la conoscenza di un paese di cui spesso sanno poco.
Ovviamente tutti i partecipanti dei comitati sono volontari e sono stati a loro volta coinvolti nei progetti di scambio come genitori, docenti accompagnatori o ex studenti.
Questa collaborazione è attiva anche grazie al lavoro di un comitato dedicato di cui anche tu fai parte. Ci racconti cosa succede quando due città si gemellano?
Il gemellaggio di lunga data fra le due città è molto sentito sia in Italia sia negli Stati Uniti, tanto che vi sono dedicate piazze, ad Alba, e parchi, a Medford. Inizialmente si trattava di un rapporto di amicizia solo tra alcune persone che avevano la possibilità di viaggiare già negli anni sessanta, ma successivamente il progetto si è ampliato.
Nel 1984, infatti, un gruppo di ragazzi selezionati per un progetto studio, è partito alla volta degli Stati Uniti accompagnato dai docenti del liceo scientifico; gli stessi, nello scambio successivo, hanno ospitato i ragazzi americani.
Ed è così che dal 1984 in poi, ogni anno, avvengono questi tipi di scambi che durano circa tre settimane, in cui sono coinvolti una trentina di ragazzi per ognuna delle due città, sempre accompagnati dai docenti della scuola di riferimento.
Oltre ai contatti e alle amicizie che si instaurano e che perdurano nel tempo, vi sono anche altre numerose occasioni nelle quali le due città collaborano: un esempio solo le ‘Olimpiadi delle Città Gemelle‘: vere e proprie competizioni sportive, disputate ogni quattro anni, in cui vengono coinvolte anche le altre ‘Sister Cities’ di Alba (Arlon, Banka Bystrica, Boblingen, Beausoleil, Giresun e San Cugat). Recentemente, invece, in occasione di Vinum, è arrivata ad Alba una vera e propria delegazione da Medford che si è impegnata nella promozione sul territorio albese dei propri vini rossi, quasi come i nostri vignaioli!
Entrambi, per ragioni diverse, siamo stati a Medford, Oregon: qual è stata la tua esperienza nella ‘nostra’ città gemella? Hai intenzione di tornarci magari per qualche nuovo progetto o collaborazione?
Sono stato a Medford nell’estate 2018, nell’anno di quarta superiore e non mi dimenticherò mai delle esperienze passate. L’Oregon è uno stato grandissimo, immerso nella natura, tra fiumi, laghi e grandissimi parchi naturali.
La cosa che mi ha stupito molto è che non mi sarei aspettato di sentirmi così “a casa” anche fuori dalla mia città, eppure tutti noi siamo stati accolti come degli amici di lunga data. Le amicizie che si creano non si dissolvono e sono ancora oggi in contatto con il ragazzo che ho ospitato.
Spero vivamente di tornarci il più presto possibile, magari dopo la laurea!