Il Movimento – parte 7
Può ancora la non violenza essere la risposta giusta in una società che diventa ogni giorno più aggressiva e brutale?
Qualcosa sta cambiando tra i leaders più giovani del Movimento che hanno bisogno di attirare sempre più attenzione dai media per raggiungere i loro traguardi.
Mentre iniziano ad interrogarsi su quale sia la persona giusta a rappresentarli, in Alabama il Movimento si sta organizzando in una marcia di 51 miglia che da Selma li porterà davanti all’Alabama State Capitol: il Campidoglio di Montgomery.
Indice:
- Teachers March 1965
- Selma-Montgomery March 1965
- Turnaround Tuesday
- Silver Moon Cafè
- Viola Liuzzo
Teachers March
1965
Nonostante, nel 1964, Martin Luther King riceva il Nobel per la Pace come riconoscimento alla sua politica non violenta, nello stesso anno aumentano le rivolte anche nelle città del Nord dove questa strategia è accolta con più diffidenza.
Qualcosa sta cambiando tra i leaders più giovani del Movimento: hanno bisogno di attirare sempre più attenzione dai media.
Le principali organizzazioni dei Civil Righters come la SNCC e la SCLC si confrontano e dibattono a lungo su quale leader debba rappresentarli, se Martin Luther King sia ancora la risposta giusta.
Nel 1965 la Teachers March a Selma è la prima manifestazione della middle class nera.
Durante questi disordini, tra la polizia e i manifestanti, muore Jimmy Lee Jackson, un ragazzo colpevole di aver tentato di difendere la mamma dalle aggressioni delle forze dell’ordine.
La morte di Jackson è la causa scatenante che porta all’organizzazione della Selma-Montgomery March.
Selma – Montgomery March
1965
Il Movimento inizia a pensare ad una marcia che, partendo da Selma e percorrendo 51 miglia sulla US-80, raggiunga Montgomery, capitale dello stato dell’Alabama, dove ha sede il Campidoglio.
Nonostante George Wallace, governatore dell’Alabama, sia contrario, seicento persone si presentano al punto di partenza della marcia: la Brown Chapel Church di Selma.
Anche John Lewis e il Rev. Andrew Young sono tra i presenti.
Si mettono in cammino, ma dall’altro lato dell’ Edmund Pettus Bridge sono schierate le State Troopers di Wallace ad impedire loro il passaggio e, di conseguenza, la prosecuzione della manifestazione.
Segue uno scontro violentissimo che li fa tornare indietro: la chiesa si trasforma in un ospedale che accoglie i feriti, alcuni molto gravi, dello scontro.
Questo giorno verrà ricordato come Bloody Sunday.
Le immagini di questo attacco ingiustificato e brutale da parte del Governatore e dei suoi uomini, fanno il giro di tutti i notiziari sconvolgendo, ancora una volta, la Nazione intera. Molti governatori lo criticano aspramente e ufficialmente poiché ‘non si tratta più di una questione di diritto di voto, ma di diritti umani‘.
‘Avanzavamo a due a due, un passo dopo l’altro, marciando verso l’inferno perchè era assolutamente chiaro che saremmo stati picchiati” Molti giovani neri americani a Selma erano in prima linea durante questa marcia. Gli adulti avevano paura di perdere il lavoro o di altre ritorsioni se fossero stati scoperti partecipare all’evento. Mentre i più giovani, non correndo il rischio di mettere in pericolo la propria attività lavorativa, si schierarono in prima linea e con coraggio in tutte le proteste. Le loro azioni ispirarono i più anziani ad unirsi e a sostenere il Movimento. Il primo a destra, in questa foto, è un giovane John Lewis. Foto scattata a ‘Selma Interpretive Center’ di Selma, Alabama. Agosto 2022
- Turnaround Tuesday
A Selma, nei giorni successivi, arrivano persone da tutta la Nazione ad esprimere solidarietà e supporto nell’organizzazione di una nuova marcia atta al riconoscimento del diritto di voto.
La marcia viene programmata per martedì, due giorni dopo, ma il giudice federale Frank Johnson chiede che venga posticipata.
King, anche se preferirebbe non violare gli ordini federali, sente la pressione del popolo (che a sua volta teme King cambi idea) e decide di non accogliere l’invito, ma di partire: “siamo andati troppo lontani per tornare indietro“.
Martedì 9 marzo, ricordato come il Turnaround Tuesday, riparte la marcia.
Dall’altra parte del ponte, ancora una volta, le truppe governative li fermano.
I manifestanti iniziano a pregare mentre King decide che devono, ancora una volta, tornare indietro.
Alcuni sono a favore di questa scelta, altri contro, ma la verità è che non ci sono molte altre soluzioni.
- Silver Moon Cafè
Molti tra i sostenitori (neri e bianchi) arrivati da tutto il Paese, pensavano di stare fuori solo qualche giorno e non riescono, quindi, a fermarsi oltre per riprovare a ripartire nei giorni successivi.
Tra questi ci sono tre giovani bianchi che, non conoscendo la piccola città di Selma, sbagliando strada, passano davanti al Silver Moon Cafè. Qui vengono aggrediti da un gruppo di bianchi suprematisti che insultandoli al grido di “ehi negri“, li picchia provocando la morte di uno di loro, il pastore James Reeb.
E’ proprio la morte di un bianco che, fecendo molto più clamore della morte di un nero, darà una scossa al Presidente Johnson.
Non può più temporeggiare: si schiera dalla loro parte incoraggiandoli a partire per la terza volta e si rivolge alla Nazione con le stesse parole del Movimento: “Their cause is our cause too. We shall overcome”
Lyndon B. Johnson ribadisce il diritto costituzionale di marciare e dal momento che Wallace si rifiuta di fornire l’adeguata protezione, manda i rinforzi federali.
- Viola Liuzzo
La terza marcia parte, ancora una volta, dalla Brown Chapel Church.
I lati delle strade sono interamente presidiati da bianchi: uomini, donne e bambini che sventolano bandiere confederate.
Lasciata la Dallas County, la marcia prosegue sulla U.S. Route 80, nota come Jefferson Davis Highway, ed entra nella Lowndes County.
Mentre si avvicinano a Montgomery si sparge la voce di un possibile attentato ai danni di King il quale, tuttavia, prosegue nel cammino rifiutandosi di lasciare la marcia.
Lungo il percorso, tuttavia, non trovano solo ostacoli, ma anche il sostegno e l’incoraggiamento di molte persone.
Arrivano, finalmente, all’Alabama State Capitol: sono partiti da Selma in ottomila, sono arrivati a Montgomery in venticinquemila.
In quella stessa notte Viola Liuzzo, un’attivista bianca, viene uccisa dal Ku Klux Klan mentre stava riportando a Selma alcuni manifestanti.
Il 6 Agosto 1965, cinque mesi dopo il Bloody Sunday, Lyndon B. Johnson firma il Voting Rights Act che sancisce, definitivamente, l’incostituzionalità della discriminazione razziale nel diritto al voto.
Contemporaneamente, fuori dagli Stati del Sud, iniziano ad esplodere disordini e violente rivolte; tra queste, le più preoccupanti, insorgono nella città di Los Angeles.
Fonti:
- Harry Hampton ‘Eyes on the prize’